L'amore di Maria stampato dagli Occhi di Argo editori

 

          Era una sera di mezza estate, lei mi attendeva sul muretto.

Le avevo fissato un appuntamento per la prima volta, sembrava impaziente di fare la mia conoscenza. La guardai da lontano e mi dissi: “È un pò bruttina”.

Mi avvicinai. Allungò la mano con una certa titubanza, io invece la baciai sulla guancia. Divenne rossa in volto, mentre i suoi occhi, non potendo mentire, sorridevano per la soddisfazione. Mi comportai da uomo, accesi una sigaretta, a momenti mi strozzava, lei ammirata mi mangiava con lo sguardo.

«Sai, sono felice, non immaginavo che tu fossi così».

«Dimmi almeno il tuo nome, mi sembra che ancora non ci siamo presentati».

«Hai ragione io sono Maria e tu?».

«Roberto!» lo dissi con fierezza, come se fossi l’unico Roberto al mondo.

Mi squadrò da capo a piedi e mi disse con enfasi «Mi piaci».

«Anche tu» le risposi, cercando d’infondere nelle mie parole una verità scontata.

«Sai Roberto, se ti fa piacere, potremmo prendere insieme un gelato».

La osservai estasiato, ne aveva una voglia matta.

Tra una leccata di gelato e due frasi ci scappò il primo bacio al sapore di fragola. Alla fine della serata, mentre la accompagnavo a casa, ci scappò la prima frase d’amore.

«È la prima volta che m’innamoro, e tu sei speciale, sarà una bellissima storia la nostra».

Passarono i giorni, nemmeno una telefonata. Mi sembrava tutto un sogno.

Possibile che tutto fosse svanito?

La attesi fuori della chiesa, era domenica, dopo la S. Messa.

Uscì sorridendo, mi venne incontro e mi disse «Ci ho ripensato, io non ti amo più».

Lo disse con una sicurezza disarmante, sentii la testa girare, stavo sognando o vivevo veramente quel momento?

Mi allontanai scocciato e deluso, prendevo a calci i sassi incolpevoli della via, era stata lei a lasciarmi, che cavolo, non c’era più religione a questo mondo.