La leggenda Stampata dalla Divina follie edizioni

Ti eri sempre chiesto quale avrebbe dovuto essere il percorso della tua vita.

Andavi avanti senza mai notare i tuoi errori e le tue malefatte.

Questo avrebbe potuto portarti alla rovina.

Tu lo sapevi ma ti comportavi come se il fatto non ti riguardasse.

Eri anche di notevole ignoranza e questo non ti preoccupava minimamente non potendo comprenderlo.

Si era creato un vuoto immenso attorno alla tua persona, tutti ti allontanavano senza nessuna possibilità di riscatto.

Ti avevano dato, nel passato, la possibilità di redenzione ma tu, nella tua miseria mentale, eri rimasto nella completa solitudine.

Solo l’incontro con un’altra persona, uguale a te in tutto e per tutto, poteva fare un miracolo e redimerti a nuova vita.

La sera si era illuminata come nelle più belle giornate estive, il caldo afoso stava sciogliendosi con i raggi lunari notturni e tu passeggiavi lungo la via Aurelia.

Ti trovavi all’altezza del sottopassaggio di Prà quando, inaspettatamente vedesti una donna seduta e in lacrime sulla spiaggia.

Preso da compassione, in fondo ti rimaneva un briciolo di umanità, ti avvicinasti a lei e cercasti di comprendere che cosa le fosse accaduto.

Lei ti guardò riconoscente, vide nella luce dei tuoi occhi l’innocenza invano cercata, si alzò e si avvicinò. Senza parole ti guardò a lungo.

Scrutava le tue emozioni che andavano diffondendosi sul tuo viso e senza compiere gesti scortesi, ti accarezzò, lieve come una piuma, la guancia.

Fu un gesto affettuoso che ti riscosse alla vita.

Nessuno mai ti aveva fatto un gesto simile e solo, forse, tua madre quando eri in culla.

Ne rimanesti colpito. Non ti aspettavi amore da nessuno ma lo trovasti senza troppo cercare.

Lei, mora e longilinea, ti si offriva con tutta se stessa e tu ne cogliesti il calore come in sogno.

Fu una notte indimenticabile per ognuno di voi, che di mattino, con la luce del giorno, vi guardaste sorpresi da tanto amore.

E furono giorni e mesi e poi anni di felicità immensa. Avevi ritrovato la gioia di vivere e lo dimostrasti con ogni mezzo possibile.

Prendesti anche in mano alcuni libri dimenticati nell’angolo di casa.

Contenevano verità antiche e te ne facesti promotore.

Sembrava che dalle tue parole nascesse la vita poiché con le tue frasi la donavi.

Andasti, con lei accanto, anche lontano, alla ricerca di una completezza sconosciuta.

Trovasti dei padri disposti ad aiutarti.

Tu avevi la luce dell’unto del Signore.

L’immensa ignoranza non li spaventò, essendo tu colpito da un segno del destino.

La luce che emanavi irradiava un calore coinvolgente.

Tutti ne erano affascinati.

Lei era riuscita ad accendere fuochi rimasti incombusti per mancanza di scintilla.

Quella scintilla che lei ti accese nel cuore e di cui tu, incendiandoti, ne fosti avvolto.

Giravi per la via emanando luce attorno e le gente ti seguiva in attesa dei tuoi gesti e tu li benedicevi come un tempo fece nostro Signore.

E percorresti in lungo e in largo le vie della tua regione, ovunque accolto con clamore.

Molti ti seguirono abbandonando case e mogli, figli e onori. Le tue gesta si diffusero tra la gente.

E da lontano giungevano e attendevano una tua parola.

Qualcuno parlò di miracoli ma tu, conoscendo bene le tue origini, facesti il possibile per dissuadere quelle voci.

La vicinanza della tua donna ti diede una forza e un coraggio che sarebbero stati impensabili in altri momenti.

E con gioia continuasti un cammino segnato nelle stelle. Furono anni di conoscenza sempre più profonda.

Ponevi le radici nelle scritture antiche e avevi imparato a leggerle nella lingua originale.

Parlavi la stessa lingua delle persone che incontravi e ti rendesti conto di avere un dono unico, solo a te elargito.

E ponesti le mani vedendo risultati insperati e iniziasti a guarire gli ammalati.

Ovunque andavi, una coda ti seguiva nella speranza di poterti almeno toccare e quando arringavi le folle con occhi innamorati, ti lanciavano mille inviti.

Stavi invecchiando tra le sue braccia e ancora ne provavi l’emozione della prima volta.

Quella lontana spiaggia che vi aveva fatto incontrare e aveva acceso le sue luci dentro la tua anima.

Giunse il momento della felicità assoluta.

Vedendo una bimba in grande difficoltà la prendesti in braccio e le imprimesti sulla fronte il segno dell’amore.

Si mise a correre improvvisamente come non aveva mai fatto e tu la seguisti sorridendo nella sua fuga di pura gioia.

Fosti acclamato come un profeta. In effetti, avevi avuto lo stesso percorso degli antichi apostoli, anche loro ignoranti nella vita di tutti i giorni.

Lei ti accompagnò fuori dalla tua patria, ormai diventata troppo piccola per la tua persona che andava dilatandosi oltre i confini.

Il tuo spirito era diventato universale.

Fosti invitato a corte in oriente, laggiù sapevano comprendere uno spirito eletto, avendo già avuto nel passato simili esperienze.

Fosti innalzato a onore regale e coperto di ricchezze mai viste. Lei ne gioì essendo la tua compagna e se ne adornò con felicità tutta femminile.

Era divenuta la donna del grande santone e la sua regale figura se ne impregnò di riflesso.

Eravate la coppia più ammirata nelle vie e in breve fosti raggiunto da richieste, ogni parte del mondo ti invocava.

Con le tue mani facevi miracoli ovunque.

Tutti i bisognosi attendevano il loro momento, sapevano con certezza che sarebbe giunto, era solo questione di tempo.

Tu ti prodigasti sino a esaurirti e quando ti raccolsero ormai esausto, nessuno poté alzare la propria mano su di te.

Solo lei, la tua donna, ormai parte lei stessa del tuo essere, ti accarezzava come in una lontana sera e questo ti restituì forza e coraggio.

Ti alzasti e con gesto di addio lasciasti quelle folle che ti opprimevano e ritornasti al tuo paese.

Nessuno ti riconobbe, eravate troppo cambiati da quel lontano giorno della vostra partenza e nessuno fece caso alla vostra presenza.

Quando iniziasti a imporre le mani, fosti riconosciuto e ricambiato degli onori che ti spettavano di diritto.

E iniziarono i cortei dei diseredati e degli afflitti, tutti ti chiedevano la ricchezza, considerando che avevi questi poteri, e tu, con segni incomprensibili a loro, li allontanasti disgustato.

Solo un povero infermo era rimasto davanti alla tua persona e non aveva voce per chiedere, ma tu comprendesti ogni suo desiderio e chiamandolo presso te lo invitasti ad alzarsi.

Lui si alzò e ti venne incontro, ti abbracciò e ti baciò con affetto, chiamandoti Salvatore.

La tua cultura era ormai troppo grande per non comprendere l’errore di quella persona e ti chiudesti in silenzio, rientrando a casa tua, una semplice capanna sulla sabbia, abbracciando la tua donna, le chiedesti «Chi credi che io sia?».

E lei ti rispose «Quello che io ho creato, con il mio amore e la mia dedizione».

La guardasti a lungo negli occhi, scrutasti nelle sue profondità e leggesti nel fondo la verità, lei ti aveva dato la vita e la speranza.

Rimanesti a lungo a pensare mentre lei ti stringeva una mano.

Poi decidesti di ricominciare la tua vita di saggio e il giorno seguente iniziaste insieme il nuovo cammino.

Seguendo gli antichi insegnamenti, dove vi ricevevano, non battevi la polvere ma, dove vi rifiutavano, scuotevi i calzari, spargesti la tua parola di verità e saggezza.

Furono anni di sacrificio e d’immensa gioia.

Vedevi la gente che circondandoti ti osannava e sentisti il calore delle persone che ti abbracciavano con il loro amore.

Ne rimaneste colpiti, la vostra vita si era inserita nella società e questa vi aveva accolto con ogni onore.

Ormai camminavi a fatica e lei ti sorreggeva il braccio.

Avevi avuto la possibilità di essere ricchissimo e la rifiutasti, rinunciando a ogni onore terreno avevi conquistato il tuo posto in alto.

Ogni tua parola si diffuse anche nell’etere, ormai era il tempo di internet, e il tuo blog fu visitato da milioni di utenti.

Dall’oriente ti rintracciarono e ti richiamarono a posti che solo tu potevi occupare. Ne parlaste a lungo. Lei era sicura di potere raggiungere la meta ma tu, rinunciasti.

Ti sentivi troppo vecchio per compiere anche il più piccolo sforzo fisico e le tue parole furono seguite anche da lei, che da sempre era stata la tua compagna e sostenitrice in ogni cosa.

Terminaste la vostra vita sulla terra che vi aveva accolto in un lontano giorno.

Lei ti accompagnò anche in quest’ultimo viaggio e le vostre spoglie ora giacciono sulla spiaggia che vide nascere il vostro amore.

Nessuna effige e nessun nome, solo la polvere che vi generò ritornò alle origini.