Mara, o dell'amicizia Stampata nella IX Antologia della Montegrappa edizioni

  Non avevo mai creduto nell’amicizia tra uomo e donna, avendo avuto esperienze negative ma

dalla volta che Mara mi aveva dato degli ottimi consigli per aiutarmi in un momento difficile, eravamo rimasti affettuosamente uniti.

  Lavorando insieme, nello stesso ufficio, si era creato un cameratismo, che aveva fornito anche ottimi frutti nella produzione.

  Mara era giovane, si fa per dire, con i suoi trentacinque anni suonati ma a volte si comportava come una ragazzina capricciosa, specialmente se le cose non giravano nel verso giusto, a suo giudizio.

  A sera, quando la luce romantica della luna, filtrando dolcemente, invitava a scambiare frasi d’amore, lei invece si rivolgeva a me indicando e consigliando le attività per il giorno seguente.

  Infine, ci salutavamo con affettuosi bacetti sulle guance e ognuno ritornava a casa propria.

  La mia dolce Serena, moglie da diverso tempo e amica personale di Mara, era sempre contenta di averla a cena con la sua compagna.

  La loro relazione non creava imbarazzo anche perché avevano atteggiamenti talmente disinvolti che incantavano.

  Mara, nella sua corposa femminilità, era di piacevolissimo aspetto e Franca, l’amica, era più segaligna ma gradevole da osservare.

  Il loro tratto migliore era rappresentato da un carattere che sprizzava simpatia.

  Non potrò mai dimenticare le parole di Mara quando, avendola informata della mia disperata situazione sentimentale, aveva passato una notte intera ad ascoltarmi e a consigliarmi.

  In quella fatidica notte aveva dimostrato tutta la sua profonda e affettuosa amicizia.

  Da quel momento l’ho sempre considerata come punto di riferimento, sapendo che comunque avrei potuto contare su di lei, fidandomi a occhi chiusi.

  L’amicizia non chiede nulla, e Mara ha assolto questo compito con grande generosità.

  Tutti, nella vita, hanno momenti di difficoltà, abbattimento, tristezza o solitudine, e molte volte non trovano una spalla su cui appoggiarsi per versare le lacrime.

  Solo un vero amico ti accoglie in ogni momento, tralasciando, se è il caso, anche i propri impegni, pur di aiutarti.

  Mara, in quella notte, aveva dimostrato tutta la sua disponibilità, manifestando una partecipazione insospettabile.

  Da quel momento ho capito di aver trovato una cara amica con cui condividere dolori, speranze e gioie.

  Purtroppo, nella vita, incontriamo sempre ostacoli che ci obbligano a scovare risorse, alcune volte impossibili da reperire, per essere superati.

  Una volta, la mia cara mogliettina, aveva avuto dei problemi fisici ed era dovuta entrare in ospedale per essere operata.

  Le infermiere private costavano troppo e, parlando con Mara, abbiamo trovato una soluzione per fare le notti a Serena.

  Lavorando insieme, si è cercato di organizzare i turni in modo da avere un periodo di servizio alternato.

  Anche la sua compagna Franca si era resa disponibile e, così facendo, abbiamo sopperito alla necessità.

  Fortunatamente l’operazione era andata a buon fine e, con una breve convalescenza, si era tutto risolto.  

  Ora eravamo tutti attorno al nostro desco per festeggiare il rientro di Serena.

  L’amicizia si era rinsaldata ulteriormente e le nostre coppie avevano trovato, per la vita, un porto sicuro in cui rifugiarsi in caso di bisogno.